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Melchiorre Gerbino the director of Mondo Beat magazine
- Melchiorre Paolo Gerbino
- direttore della rivista Mondo Beat


Della politica dei papi Giulio III, Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II.

Giovanni XXIII, il cosidetto Papa Buono, al secolo Angelo Roncalli, fu colui che imbastì l'affare che avrebbe sbilanciato gli equilibri del mondo da com'erano stati stabiliti a Yalta. In occasione delle elezioni presidenziali USA del 1960, Angelo Roncalli avrebbe fatto riversare sul candidato John F. Kennedy tutto il "voto cattolico", cioè il voto di quei cittadini statunitensi di confessione cattolica che sottoponendosi alla pratica della "Confessione" finiscono per essere orientati dai preti nelle loro scelte elettorali. Ma poiché l'apporto di questo "voto cattolico" non sarebbe bastato a Kennedy per conseguire la presidenza, il Papa Buono e il buon Kennedy avrebbero fatto ricorso ai servizi del mafioso Sam Giancana, che manomettendo le schede elettorali nell'Illinois avrebbe truccato i risultati di quello Stato e di conseguenza di tutta l'elezione, tant'è che il candidato opposto a John F. Kennedy, Richard Nixon, avrebbe perso la presidenza a causa di quella frode. E così il lombardo Angelo Roncalli, contadino scarpe grosse e cervello fino, sarebbe diventato il padrino della politica USA nel momento cruciale della lotta per i diritti civili degli afroamericani e in uno dei momenti più delicati della Guerra Fredda. Lo scopo ultimo di Angelo Roncalli sarebbe stato di dare voce alla "Chiesa del silenzio", cioè a quella parte di Chiesa Cattolica finita dietro la Cortina di Ferro, e assicurare la sopravvivenza della Chiesa tutta ove i sovietici avessero vinto la Guerra Fredda. E così, mentre la Curia Romana avrebbe continuato la luna di miele con i capitalisti, che durava dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Angelo Roncalli avrebbe allacciato un legame anche con i sovietici, avendo offerto loro la collaborazione dei gesuiti e la politica di "distensione" di John F. Kennedy. E per assicurare lunghi tempi di presidenza USA alla dinastia cattolica dei Kennedy, Angelo Roncalli avrebbe incoraggiato l'idillio di John F. Kennedy con Martin Luther King Jr, di modo che al "voto cattolico" si sommasse quello degli afroamericani, e se questi voti non fossero bastati, allora i Sam Giancana, sorta di delinquenti generati dalla cultura della Chiesa e da essa quando necessario gestiti, avrebbero fatto quadrare i conti.
Ma, come ogni bel gioco, anche quella di Angelo Roncalli sarebbe durato poco: Nelson Rockefeller e Henry Kissinger avrebbero fatto terra bruciata dei politici coinvolti nel piano di Angelo Roncalli, a cominciare dallo stesso John F. Kennedy, e poi a seguire suo fratello Robert Kennedy, e Martin Luther King Jr, Salvador Allende, Aldo Moro, Piersanti Mattarella...
Angelo Roncalli sarebbe morto prima di tutti questi assassinii, che sarebbero occorsi durante il pontificato seguente, quello di Paolo VI, al secolo Giovanni Battista Montini, papa che non avrebbe saputo reggere la Chiesa con fermezza. Alla morte di lui, le teste di uovo della Chiesa avrebbero eletto papa Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani, per allentare il legame coi sovietici, ma allora i sovietici avrebbero chiesto ai gesuiti di uccidere Albino Luciani e il Generale dei gesuiti, Pedro Arrupe, lo avrebbe avvelenato, 33 giorni dopo l'elezione al Soglio di Pietro. Le teste di uovo della Chiesa avrebbero allora eletto papa un resistente al Comunismo, il polacco Karol Wojtila, che avrebbe assunto il nome di Giovanni Paolo II. Questo polacco ne sapeva una più del diavolo su come contrastare i russi, e quelli avrebbero ordito un attentato per ucciderlo, ma Karol Wojtyla sarebbe sopravvissuto e avrebbe continuato a combatterli fino all'attentato alla centrale atomica di Chernobyl (sì, s'è trattato di un attentato, che non si smembra un impero per un incidente) e l'attentato di Chernobyl, al quale avrebbero concorso anche i sionisti (non si vede altrimenti come avrebbe potuto avvenire) avrebbe segnato la sconfitta dell'Unione Sovietica nella Guerra Fredda.
Questo, a larghe linee, quello che Melchiorre Gerbino pensa sia successo dai tempi di papa Angelo Roncalli a quelli di papa Karol Wojtyla.

Venendo ora alla mia condizione di siciliano, devo dire che quando nel mondo, dove viaggio molto, io mi presento da siciliano, la prima associazione mentale che provoco nelle persone è "mafioso" e questo proprio a causa della politica del Vaticano. E difatti la Mafia, che il Fascismo aveva annientato, fu fatta rigenerare dal papa Pio XII, al secolo Eugenio Pacelli, quando per sua acquiescenza furono fatti rientrare in Sicilia i mafiosi che durante il Fascismo erano sfuggiti alle retate del prefetto Cesare Mori e si erano rifugiati negli USA. Quei mafiosi furono fatti rientrare perché frenassero il progresso in Sicilia, reintroducendovi il "pizzo" (il Vaticano teme a morte il progresso, consapevole che di quello morirà) e perché incettassero voti elettorali per la Democrazia Cristiana, partito politico fondato e gestito dal Vaticano, e perché con omicidi aggiustassero il corso della politica secondo i piani del Vaticano.
In verità, per comprendere le trame delle vicende oscure occorse in Sicilia dalla fine della Seconda Guerra Mondiale all'attualità, basta sostituire la parola "Mafia", ogni qualvolta la si trovi citata, con la parola "Vaticano", che in ultima istanza il Vaticano gestisce la Mafia.

E da italiano mi preme dire che mai nella storia d'Italia si era registrata una pagina tanto sconcertante quanto quella del "Mostro di Firenze", Oscar Luigi Scalfaro, eletto alla Presidenza della Repubblica. Nella storia ci saranno stati individui raccapriccianti quanto Oscar Luigi Scalfaro che avranno conseguito il potere, ma lo avranno conseguito con la forza o ereditato. Invece Oscar Luigi Scalfaro, l'assassino di coppiette che amoreggiavano nelle vetture sulle colline intorno a Firenze, ebbe servita la presidenza della Repubblica su un piatto d'argento dal Vaticano (col losco Marco Pannella accorso a fare da servitore).
Già in gioventù Oscar Luigi Scalfaro aveva mostrato chi era, quando sul finire della seconda guerra mondiale, da pubblico ministero aveva fatto condannare a morte per diserzione un povero disgraziato e poi, in attesa che lo giustiziassero, da "cattolico" aveva pregato tutta la notte col condannato, che finalmente avrebbe accompagnato al luogo della fucilazione, per assistervi.
Figurarsi se il Vaticano si faceva sfuggire un siffatto mostro! Non avendolo potuto fare papa, lo avrebbe sponsorizzato prima alla carica di ministro degli Interni, poi a quella di presidente della Repubblica. E da presidente della Repubblica, sotto le direttive del Vaticano, Oscar Luigi Scalfaro avrebbe spezzato la spina dorsale all'Italia, colpendola nei tre anelli con cui si articola una democrazia occidentale.
L'avrebbe colpita nell'anello del potere giudiziario, dove sarebbero stati eliminati, in molti modi, anche fisicamente, magistrati laici e indipendenti, mentre a quelli asserviti al Vaticano sarebbe stato dato di interferire nel potere legislativo e in quello esecutivo e fare strage dei socialisti.
E avrebbe scardinato il potere legislativo, dove sarebbe stato introdotto il "Mattarellum", legge incostituzionale con cui si sottraevano un quarto dei seggi del parlamento all'elezione popolare, per cui si finiva per raggirare la volontà popolare; mentre in occasione del referendum sulla "Uninominale", Scalfaro avrebbe fatto manomettere le schede elettorali nei seggi della Campania, per capovolgere l'esito del risultato nazionale, ch'era stato a favore dell' Uninominale e preservare così il Mattarellum.
E avrebbe scardinato il sistema esecutivo, complottando perché Bettino Craxi non tornasse alla presidenza del Consiglio; facendo dare con procedura incostituzionale l'impeachment al ministro della Giustizia, Filippo Mancuso; causando il ribaltone del primo Governo Berlusconi.
E il tutto condito di omicidi di presidenti di enti statali e di uomini d'affare e con la ciliegina dell'incriminazione di innocenti come capri espiatori: uno per tutti Pietro Pacciani, un sosia di Scalfaro, incarcerato, scarcerato, finalmente assassinato dai servizi segreti, perché, ove qualcuno avesse visto Scalfaro uccidere le coppiette sulle colline intorno a Firenze, si potesse depistare l'indagine su un sosia.

Il Mostro di Firenze e lil costruttore della Basilica di Notre-Dame-de-la-Paix
Oscar Luigi Scalfaro e Karol Wojtyla

E da europeo mi preme aggiungere come, con l'assistenza di Oscar Luigi Scalfaro, il Vaticano abbia manovrato perché alla presidenza della Commissione Europea fosse eletto Romano Prodi, uno cui non si può stringere la mano perché l'ha sporca di pelati Cirio. E con la presidenza di Prodi e la regia del Vaticano si sarebbe ritagliata una Comunità Europea a misura di "voto cattolico". E difatti vi si sarebbero fatte aderire nazioni a forte presenza cattolica, e con tutti i mezzi, anche smembrando la Federazione Iugoslava con la guerra, mentre sarebbe stata preclusa l'entrata a nazioni che non esprimevano "voto cattolico", come la Russia, i cui numerosi rappresentanti avrebbero potuto cambiare equilibri di potere. Per altro verso, per non finire sotto la gestione del Vaticano, i paesi europei con popolazione luterana, Inghilterra, Norvegia, Svezia, Danimarca, Islanda, si sarebbero rifiutati di adottare l'Euro. Questo l'aspetto miserabile dell'attuale Unione Europea, che dovrebbe smettere di definirsi "europea", poiché non c'è Europa senza Russia, Inghilterra e Paesi scandinavi.
E per capire come sia potuto succedere tutto ciò, bisogna guardare molto più in alto di Oscar Luigi Scalfaro e Romano Prodi, bisogna guardare al papa Giovanni Paolo II, Karol Vojtyla, il cui pontificato fu un intrigo di imprese scellerate. Per rendersene conto basta scorrere l'elenco delle imprese criminali in cui fu coinvolto il cardinale statunitense Paul Marcinkus, incaricato di presiedere ai lavori sporchi del Vaticano. Poiché questi crimini sono largamente risaputi, vale elencarli succintamente: riciclaggio di oro nazista dei tempi della seconda guerra mondiale e di azioni (ancora valide!); riciclaggio di oro rubato; riciclaggio dei soldi della mafia americana; spaccio di denaro falso; spaccio di obbligazioni e titoli falsi; contrabbando di scorie radioattive; contrabbando di armi (con i cui proventi furono finanziate le dittature di Somoza e Pinochet e si fecero recapitare $ 40 milioni a Solidarnosc)... Grazie a questo, e a tant'altro, la banca del Vaticano, "Istituto per le Opere di Religione", aveva avuto un magnifico andamento e il Vaticano aveva tonnellate d'oro a Fort Knox e azioni in Ambrosiano, Bafisud, Cisalpine, Commercio Continental, Rothshild, Hambro's, Chase Manhattan, Bakers Trust, GM, Shell, RCA, ITT... quando, nel 1989, nella Banca Vaticana veniva scoperto un "buco" di $ 800 miliardi. Ne conseguiva una serie di morti ammazzati spettacolarmente, cosicché si confondesse il bandolo della matassa dell'affare. Ma, guarda caso, il "buco" coincideva con la costruzione a Yamoussoukro, in Costa d'Avorio, di una costosissima replica della Basilica di San Pietro, e cioè la costruzione della Basilica di Notre-Dame-de-la-Paix, dove il Vaticano intenderebbe trasferirsi se lo si facesse sloggiare da dove attualmente si trova

Basilica di Nostra Signora della Pace, Yamoussoukro, Costa d'Avorio
Basilica di Notre-Dame-de-la-Paix, Yamoussoukro, Costa d'Avorio.

A questo punto il cardinale statunitense Paul Marcinkus, che come s'è detto era preposto a eseguire i lavori sporchi del Vaticano, e in Italia era stato protetto con un passaporto diplomatico della Santa Sede, si sarebbe ritirato in pensione negli USA, dove avrebbe ottenuto una sorta di garanzia di non luogo a procedere per tutti i crimini in cui era implicato (tra i quali gli omicidi di Roberto Calvi e Carmine Pecorelli). In Vaticano il cardinale Paul Marcinkus sarebbe stato sostituito dal vescovo Pavel Hnilica, che non sarebbe stato di meno del suo predecessore in quanto a lavori sporchi, ma di cui non vale la pena raccontare le imprese, per non tediare il lettore.
Ma quello di cui vale la pena parlare è di cosa si possa fare per accelerare i tempi del tracrollo del Vaticano, di questa chiesa dell'imperatore romano Costantino che resta al centro di tutti gli intrighi che ritardano il progresso nel mondo.
Quello che certamente segnerebbe un declino irreversibile del potere del Vaticano nel mondo sarebbe l'interdizione della pratica cattolica della "Confessione". Questa pratica è incostituzionale in tutti i paesi dove la Religione Cattolica non costituisca religione di stato, e pertanto ovunque, tranne che nello Stato del Vaticano e in qualche sua grottesca colonia.
La pratica della "Confessione" è incostituzionale perché i preti cattolici vengono a conoscenza di crimini che dovrebbero essere immediatamente denunciati alla polizia e per la loro stessa consegna di preti sono invece tenuti a non denunciare. Non solo, ma i crimini più interessanti i preti rivelano a loro superiori e quelli al Vaticano, che da lì, con intese losche o ricatti, stende una rete di contropotere, una sorta di antistato negli stati dove è accreditato. Questa rete si espande quando i preti orientano i soggetti che si sottopongono alla Confessione a favore di politici al servizio del Vaticano. Questa rete si irrobustisce quando i preti confessori, promettendo il Paradiso, scippano l'eredità a persone anziane che, a danno dei loro parenti, lasciano al Vaticano.
Né a giustificare la pratica della Confessione il Vaticano può asserire che questa è parte inalienabile del patrimonio della fede cristiana, perché istituita dallo stesso Gesù, o da qualcuno dei suoi discepoli, o da qualcuno dei padri della Chiesa. No, il Vaticano non può, perché il "Sacramento della Confessione" fu istituito ai tempi dell'Inquisizione, e precisamente nell'anno 1501, da Giovanni Maria Ciocchi del Monte. Costui, che da papa assunse il nome Giulio III, oltre a essere inquisitore, e dunque torturatore e assassino, fu anche un depravato sessuale. Ebbe un rapporto di sodomia con Santino, un tredicenne, figlio di un suo servitore, che poi fece adottare da suo fratello Balduino col nome di Innocenzo del Monte e ordinò cardinale quando il giovinetto aveva diciassette anni.
Mentre migliaia d'infelici venivano torturati a morte dall'Inquisizione, Giovanni Maria Ciocchi del Monte nella sua Villa Giulia si dilettava con Santino sotto un affresco che raffigurava un angioletto che ne masturbava un altro, affresco che si può ammirare ancor oggi

Giulio III, il suo amante Santino, 2 angioletti froci
I protagonisti del Sacramento della Confessione.

La prima nazione che avrà dichiarato l'incostituzionalità della pratica della Confessione e l'avrà bandita, avrà creato un effetto domino con altre nazioni e un irreversibile declino del potere della Chiesa Cattolica.
La Cina, che è sotto continua pressione da parte del Vaticano, dovrebbe sentire l'urgenza di compiere il primo passo.

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