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Melchiorre <i>Paolo</i> Gerbino, direttore della rivista Mondo Beat, leader storico della Contestazione
- Melchiorre Gerbino
- direttore della rivista Mondo Beat


Un calcio in culo a Gianni Milano.
Melchiorre Gerbino si dissocia da "I figli dello stupore".

Questi vecchi fricchettoni che oggi concorrono ne "I figli dello stupore" e si autodefiniscono la Beat Generation Italiana, stanno rievocando una storia che non è mai esistita: appunto, quella della Beat Generation Italiana. E difatti, negli anni 60, né in Italia, né in nessun'altra parte d'Europa, si manifestarono fenomeni di Beat Generation, che fu fenomeno tipicamente americano e di una generazione più vecchia di quella dei provos olandesi e dei contestatori di Mondo Beat, che furono quelli che fecero storia.
C'era allora in Italia, strombazzata ai 4 venti dai media di regime, Fernanda Pivano, agente della CIA e collaboratrice della Questura di Milano. Costei confondeva e abbindolava provinciali italiani con menate di Beat Generation, perché non avessero a concorrere in una rivoluzione vera, quella promossa da Mondo Beat con la Contestazione.
Molti di costoro che oggi ne 'I figli dello stupore' rievocano la mai esistita beat generation italiana, allora si erano fatti confondere da Fernanda Pivano, poi sarebbero andati fino in India per farsi confondere da santoni indù

La Buonanima di Alberto Sordi

Melchiorre Gerbino non ha nulla da spartire con 'I figli dello stupore' e su uno di essi, Gianni Milano, fa delle puntualizzazioni:

Gianni Milano anche lui agente della CIA o solo un cretino?
Gianni Milano in compagnia di Fernanda Pivano, agente della CIA.
Essendo stato provato che Fernanda Pivano era agente della CIA e avendola Gianni Milano frequentata per anni, ed essendosene egli fatto vanto, può venire spontaneo chiedersi se era anche lui agente della CIA o era solo un cretino.
Io escluderei che Gianni Milano, che non conosce l'inglese, e perciò non ha i requisiti per essere assunto dalla CIA, possa averne fatto parte. In qualunque caso, Melchiorre Gerbino assesta un calcio in culo a Gianni Milano.
E per fare intendere di cosa si tratti nello specifico. Nel secondo numero della rivista Mondo Beat, alla pagina 2, veniva pubblicato un articolo, 'Pourqoi ces cannons?', di Gianni Milano, col quale l'1 novembre del '66 Melchiorre Gerbino era stato a Verona, assieme a Fernanda Pivano e a Vittorio Di Russo, quando essi tutti erano stati ospiti del'avvocato Donà in una villa su una collina dell'Oltre Adige. In quella circostanza Gianni Milano diede questo suo articolo, 'Porquoi ces cannons?', a Melchiorre Gerbino, e gli chiese di pubblicarlo nel secondo numero della rivista Mondo Beat, allora in preparazione. Melchiorre Gerbino, dopo avere pubblicato l'articolo, chiese a Gianni Milano se si voleva assumere l'incarico di caporedattore della rivista Mondo Beat, ma Gianni Milano, dopo essersi consultato con Fernanda Pivano, declinò l'offerta. Né Gianni Milano avrebbe mai messo piede nella sede del Movimento Mondo Beat, la Cava, né nella Tendopoli di Mondo Beat, Nuova Barbonia, né mai avrebbe partecipato a manifestazioni pubbliche del Movimento Mondo Beat. Egli però, col passare degli anni, a essersi dato conto di come Mondo Beat avesse fatto storia, avrebbe dichiarato di sue avventure a Mondo Beat. Al che Melchiorre Gerbino lo avrebbe smentito nella ricostruzione della Storia di Mondo Beat che avrebbe pubblicato nel suo sito internet. Gianni Milano avrebbe allora indirizzato a Melchiorre Gerbino la seguente email:

"Se ti risulta che io abbia scritto o detto d’aver partecipato attivamente alle vicende di Mondo Beat ti sbagli. Allora ero insegnante a Torino e solo su invito di Fernanda Pivano ero entrato in contatto con la città di Milano. Non mi accollate dichiarazioni che non sono mie. L'underground italiano fu un movimento così fluido ed anarchico da non aver avuto mai leader. Sarebbe per me vergogna se qualcuno, ora che sono vecchio, mi appiccicasse tale etichetta. Pace. Gianni Milano."

Al che Melchiorre Gerbino gli avrebbe risposto:

"Per apparire ne 'La meglio gioventù' hai dichiarato di tue avventure a Mondo Beat, che non hai mai avute. Cerca di essere più serio."

'La meglio gioventù', un inserto in forma di libro che nel dicembre del 2003 il settimanale 'Diario' dette alle stampe, pubblicò i nomi e il curriculum di personaggi che negli anni 60 avevano dato vita alla Contestazione. Quel pavido Gianni Milano, per apparire tra costoro, avrebbe dichiarato il falso:

Gianni Milano, un pavido ai tempi di Mondo Beat, poi un pagliaccio
Al dichiarare partecipa all'avventura della rivista Mondo Beat Gianni Milano avrebbe dichiarato il falso per apparire ne "La meglio gioventù".
E difatti avere partecipato all'avventura della rivista Mondo Beat non sarebbe consistito nel dare brevi manu un articolo perché venisse pubblicato e poi andarsi a nascondere tra le sottane della mamma, ma sarebbe consistito nel partecipare all'avventura di una rivista i cui giovani, che la vendevano per le strade di Milano, sarebbero stati multati dai vigili urbani, avrebbero avuto le copie confiscate, avrebbero avuto ingiunto dalla Questura un foglio di via obbligatorio verso le loro città di origine, se non fossero risultati residenti in Milano, e imprigionati un mese se recidivi; una rivista che in vari modi sarebbe stata sequestrata 4 volte nella sua storia di 7 pubblicazioni; una rivista il cui direttore responsabile, Melchiorre Gerbino, sarebbe stato processato per avere offeso la morale del cittadino italiano medio e comune; una rivista la cui sede, la Cava, sarebbe stata infine requisita dai servizi segreti e tutto il materiale all'interno di essa sequestrato e portato al macero. Tutto questo quando la pubblicazione della rivista Mondo Beat era autorizzata dal tribunale di Milano, Melchiorre Gerbino era registrato quale direttore responsabile all'ordine dei giornalisti e quale proprietario alla camera di commercio, la sede di Mondo Beat era affittata con regolare contratto.
Ma la dichiarazione di Gianni Milano di avere partecipato all'avventura della rivista Mondo Beat è ancora più disdicevole di quella di uno che non vi aveva partecipato, perché a suo tempo Gianni Milano avrebbe avversato la rivista Mondo Beat e il Movimento Mondo Beat tutto. E difatti quando sarebbe stato evidente e di opinione pubblica che c'era un contrasto insanabile tra Melchiorre Gerbino e il Movimento Mondo Beat da un lato e Fernanda Pivano e il suo salotto letterario dall'altro, Gianni Milano avrebbe preso apertamente posizione nel campo di Fernanda Pivano, e il fatto che egli allora non si rendesse conto di come costei fosse agente della CIA e collaboratrice della Questura di Milano, avrebbe dovuto indurlo poi a fare autocritica e non il pagliaccio come invece avrebbe fatto.
E siccome in una delle sue pagliacciate Gianni Milano si apprestava a fare la voce narrante in un documentario de 'I figli dello stupore', nella cui pubblicità appariva l'immagine di Melchiorre Gerbino, questi avrebbe chiesto al regista Francesco Tabarelli che venisse tolta da quel documentario. Qui copia di un messaggio da Melchiorre Gerbino inviato a Francesco Tabarelli:

"Caro Francesco Tabarelli, sono Melchiorre Gerbino, il direttore responsabile (e proprietario) della testata 'Mondo Beat' e leader storico dell'omonimo Movimento. Le scrivo perché, guardando per caso la pubblicità di questo documentario che Lei sta girando sugli anni sessanta in Italia ho visto un'mmagine di me stesso (vestito di bianco, seduto davanti la sede di Mondo Beat) che veniva zoommata, mentre Lei stava a intervistare un personaggio che sembrava uno dei sette nani di Biancaneve (Gianni Milano). Le faccio presente che di quell'immagine di me io ho il copyright e La invito a prendere visione del mio sito www.melchiorre-mel-gerbino.com perché Lei controlli che dalla mia Storia di Mondo Beat (in italiano e in inglese) non siano state piratate altre immagini, come è stata piratata quella (che Le chiedo formalmente di togliere dal Suo documentario). Le faccio presente che io ho il copyright di tutte le diapositive pubblicate nella Storia di Mondo Beat nel mio sito, e non solo delle agenzie, ma anche di quegli articoli di quotidiani e riviste che riproduco, perché sono stati da me formattati, in parte ricostruiti, e pertanto sono personalizzati. Recentemente ho presentato a Facebook decine di complaints per foto che erano state piratate dal mio sito (particolarmente quelle di Eros Alesi). Questi complaints sono stati tutti accolti da Facebook e quelle foto sono state pure tolte da diversi siti dove erano state abusivamente pubblicate. Ma, a parte la scorrettezza, che non tollero (dato che nel mio sito c'è scritto a chiare lettere che concedo graziosamente di riprodurre il mio materiale a chi me lo avesse a chiedere) voglio pure focalizzare il discorso sull’incompatibilità che c'è tra la storia dei nani di Biancaneve e la storia dei protagonisti di Mondo Beat. E difatti, se è vero che la storia di Biancaneve è molto divertente, è pur tanto vero che la storia di Mondo Beat è terribilmente seria. Presumo Lei conosca bene la storia di Biancaneve, forse meno bene quella di Mondo Beat, nel dubbio, voglio ricordare come la rivista Mondo Beat sia cominciata con un colpo di manovella di ciclostile che le diede l'anarchico Giuseppe Pinelli, che poi sarebbe precipitato, a causa di un 'malore attivo', da una finestra della Questura di Milano, mentre l'articolo di fondo dell'ultimo numero della rivista Mondo Beat fu scritto dall'editore Giangiacomo Feltrinelli, che a causa di un altro 'malore attivo' sarebbe infine saltato in aria con una carica di dinamite su un traliccio d'alta tensione. E poi, veda, la storia di Biancaneve s’è conclusa, quella di Mondo Beat è solo agli inizi, perché la Contestazione, che è il modello storico di Mondo Beat, dopo essersi propagata da Milano a tutta Italia e in Francia, ha fatto, e sta facendo ancora, un po' di giri del mondo (attualmente gira in quello islamico) e ne continuerà a fare di giri, perché la Contestazione si esaurirà solo dopo che nel mondo sarà emerso un nuovo ordine, essendo l'attuale criminale e suicida. Lei, Tabarelli, ha faccia di giovane onesto e serio, pertanto se dopo della favolistica volesse interessarsi di storia, e in modo particolare di quella di Mondo Beat, io sarei a Sua disposizione. In attesa, Le chiedo formalmente di non prendere alcunché dal mio sito. Con osservanza
Melchiorre Paolo Gerbino
"

I nani di Biancaneve e i contestatori di Mondo Beat.jpg
Messaggio inviato da Melchiorre Gerbino a Francesco Tabarelli

A sua volta Francesco Tabarelli avrebbe inviato un messaggio a Melchiorre Gerbino, con cui lo avrebbe tranquillizzato: "Gentile Melchiorre Gerbino, non avremo problemi a togliere la foto da lei indicata..."

Francesco Tabarelli tranquillizza Melchiorre Gerbino
Messaggio inviato da Francesco Tabarelli a Melchiorre Gerbino

Biancaneve me la sarei scopata. Ammucchiate con nani, no!


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