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- Melchiorre Paolo Gerbino
- direttore della rivista Mondo Beat

Del rapporto tra Melchiorre Gerbino e l'editore Giangiacomo Feltrinelli
per quanto concerne la rivista Mondo Beat e l'interferenza di Giangiacomo Feltrinelli negli eventi della Contestazione.

(If you want to read it in English)

Giangiacomo Feltrinelli fu editore famoso che riscosse successo con la pubblicazione dei romanzi "Il dottor Živago" di Boris Pasternak e "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, romanzi che dall'italiano furono tradotti in tutte le lingue del mondo. Comunista d'avanguardia, amico di Fidel Castro, Giangiacomo Feltrinelli avrebbe tentato di fare da tramite tra Fidel Castro e Che Guevara quando Guevara operava nella boscaglia in Bolivia, ma sarebbe stato fermato dai servizi segreti USA all'aeroporto di La Paz e estradato in Italia. Dietro tutte queste attività ancora una, agente del Mossad, come avrebbe rivelato il Senatore Giovanni Pellegrino, presidente di una commissione statale che indagò sul terrorismo in Italia. Questa commissione avrebbe indagato dopo che Giangiacomo Feltrinelli era morto di una morte tragica, nel 1972 in Lombardia, tutto fa presumere ucciso da servizi segreti che ne collocarono il corpo su un traliccio di alta tensione e lo fecero esplodere con una carica di dinamite. Tanto viene qui detto per presentare il personaggio Giangiacomo Feltrinelli, ma tutto questo non ha avuto nessun nesso con la storia di Melchiorre Gerbino e di Mondo Beat.
Melchiorre Gerbino incontrò la prima volta Giangiacomo Feltrinelli lo stesso giorno in cui fu distrutta la Tendopoli di Mondo Beat, Barbonia City. Allora Gerbino si recò alla casa editrice di Feltrinelli e chiese di lui. I due non si conoscevano personalmente, ma Feltrinelli uscì subito dalla sua stanza e accolse Gerbino con calore. Gerbino stava cercando dei kamikaze e perciò chiese a Feltrinelli se circondato da fotoreporters fosse disposto a recarsi sul terreno dove poche ore prima era stata distrutta Barbonia City e dai militari che lo presidiavano prendersi una manganellata in segno di solidarietà verso Mondo Beat. Feltrinelli sembrò molto divertito da quella proposta e assicurò che lo avrebbe fatto in giornata stessa.
Ma il giorno dopo, all'appuntamento che s'erano dati, Feltrinelli disse a Gerbino che aveva cambiato idea e, invece della manganellata di solidarietà, avrebbe preparato un documento di solidarietà, che avrebbe fatto sottoscrivere da scrittori e intellettuali e avrebbe fatto pubblicare nei quotidiani. In quella circostanza, Feltrinelli si offrì a dare supporto a stampare numeri della rivista Mondo Beat e distribuirli nella catena delle sue librerie, dato che le strutture di Mondo Beat non erano più agibili perché distrutte dai militari o presidiate dai servizi segreti.
Cosicché, quando in quei giorni fu disciolto il Movimento Mondo Beat, cui non erano state lasciate altre opzioni se non lo scioglimento o la lotta armata, e fu deciso di pubblicare un ultimo numero della rivista, Gerbino sarebbe tornato da Feltrinelli. Allora tra i due fu stabilito che la redazione di Mondo Beat avrebbe preparato gli articoli da pubblicare e Feltrinelli avrebbe stampato il numero a carico suo e lo avrebbe venduto a suo beneficio. Dopo di che il rapporto tra Giangiacomo Feltrinelli e Mondo Beat si sarebbe concluso. E così sarebbe stato. Pertanto la rivista Mondo Beat non sarebbe stata in alcun modo ceduta all'editore Feltrinelli.
Avvenne invece che a ottobre di quell'anno 1967 Giuseppe Simone, commerciante di vini in Milano, che era stato compagno di banco di Melchiorre Gerbino al ginnasio di Calatafimi, avendo intuito come  questi fosse a corto di soldi per potere tornare ai suoi viaggi, lo avrebbe fatto contattare da un compaesano e amico d’infanzia comune, Giuseppe Bica, insegnante in Milano, perché tramite questi gli fosse venduta la testata della rivista Mondo Beat. Melchiorre Gerbino, che non aveva voluto venderla a partiti politici disposti a pagarla a qualsiasi prezzo, assentì a vendere al suo amico di Calatafimi e allora sarebbe stato contattato un altro compaesano e amico d’infanzia comune, Salvatore Scandariato, che esercitava l’avvocatura a Milano, perché segnalasse un notaio e assistesse all’atto di compravendita. E fu così come 4 amici di Calatafimi preservarono l'onore della rivista Mondo Beat. E tutto questo ho voluto descrivere per smentire alcuni mascalzoni (Tito Livio Ricci, Andrea Valcarenghi, Nicola Del Corno...) che hanno asserito, o fatto intendere, che Melchiorre Gerbino cedette la rivista Mondo Beat all'editore Gianciacomo Feltrinelli e scappò via coi soldi, causando così fratture nel Movimento Mondo Beat e il suo declino

Come 4 amici di Calatafimi preservarono l'onore della rivista Mondo Beat
Atto notarile di compravendita della testata "Mondo Beat".

Come si può leggere all'inizio dell'atto notarile, la testata Mondo Beat fu venduta il 17 ottobre 1967, mentre la stampa dell'ultimo numero della rivista era avvenuta a fine luglio 1967, cioè tre mesi prima della vendita della testata.
Tanto basti a dimostrare inconfutabilmente come Melchiorre Gerbino con Giangiacomo Feltrinelli non sia sceso in alcun modo a compromessi con la rivista Mondo Beat, che, l'avesse fatto, non avrebbe poi potuto venderne la testata al suo amico di Calatafimi.
Figurarsi poi se Giangiacomo Feltrinelli se ne sarebbe restato con le mani in mano, se le mani avesse potuto mettere sull'allora famosissima rivista Mondo Beat! Capace com'era di riscuotere successi mondiali, se avesse allineato la rivista Mondo Beat su posizioni terzomondiste (come s'è detto, era amico di Fidel Castro) avrebbe potuto promuoverla tra le pubblicazioni della Tricontinentale.
In verità, Giangiacomo Feltrinelli non ebbe nessuna incidenza nei destini della rivista Mondo Beat, né mai chiese di comprarla, perché capiva bene che Melchiorre Gerbino si sarebbe negato a vendergliela. L'unica concessione che gli fu fatta, e per pura cortesia, fu di scrivere l'articolo di fondo di questo ultimo numero, che Feltrinelli avrebbe firmato con la sigla "Gigi Effe" e nel quale avrebbe descritto come i giovani di Mondo Beat si erano impegnati nel fango di Firenze dopo l'alluvione del novembre 1966 (vedi in Mondo Beat N. 5 l'articolo "Lo sciopero è riuscito" ).
Melchiorre Gerbino fu di questo ultimo numero di Mondo Beat, come dei precedenti, editore, direttore responsabile e proprietario.

Melchiorre Gerbino di questo ultimo numero di Mondo Beat, come dei precedenti, fu editore, direttore responsabile e proprietario
Estremi di "Mondo Beat N.5" - Pagina 11

Perché dunque Melchiorre Gerbino decise di fare stampare questo ultimo numero da Giangiacomo Feltrinelli e farlo vendere a suo beneficio? Intanto perché Mondo Beat non era più in grado di farlo per conto proprio e poi perché questo numero fosse distribuito attraverso i potenti canali di una casa editrice, la Feltrinelli, che aveva librerie sparse in tutto il territorio italiano, cosicché fosse ancor più promossa e tramandata la memoria di Mondo Beat, che il Vaticano avrebbe voluto invece cadesse nel dimenticatorio e fosse dispersa. Dopodiché Melchiorre Gerbino non avrebbe più pubblicato numeri di Mondo Beat, proprio per non scendere a compromessi con nessuno e lasciare Mondo Beat nel mito, dove difatti è rimasto.
E però, pochi mesi dopo la partenza di Melchiorre Gerbino da Milano, e quando Melchiorre Gerbino stava viaggiando per il mondo, a sua insaputa l'editore Giangiacomo Feltrinelli si sarebbe tirato fuori dalla manica a Herbert Marcuse (vedi caso, pure lui ebreo) e per fare business lo avrebbe promosso dal nulla a teorico della Contestazione: "Signore e Signori, ecco a voi Herbert Marcuse, il teorico della Contestazione!" (standing ovation).
Questo, per quanto possa irritare Melchiorre Gerbino, gli fa d'altra parte considerare come i sionisti, che gestiscono i media nel mondo occidentale, qualche teorico della Contestazione se lo sarebbero tirato comunque fuori dalla manica. Essi con la loro disinformazione si infiltrano ogniddove e difatti se si va a cercare dei provos olandesi e degli anarchici del Maggio Francese in Wikipedia, immancabilmente si leggerà che essi furono influenzati da Herbert Marcuse, quando quelli nemmeno sapevano dell'esistenza di questo sciacallo.

Giuseppe Simone compro' simbolicamente la testata Mondo Beat - Pina Bartolini rintraccio' l'atto notarile
Giuseppe Simone - Pina Bartolini.

Giuseppe Simone, il compagno di Melchiorre Gerbino al ginnasio di Calatafimi, che comprò simbolicamente la testata e conservò i numeri della rivista Mondo Beat, che restituì a Melchiorre Gerbino, trent’anni dopo, in perfette condizioni.
Pina Bartolini, che trent’anni dopo la stesura dell’atto notarile fece le ricerche per rintracciare copia del documento, essendo la copia di Giuseppe Simone sbiadita per farne lo scanning e quella di Melchiorre Gerbino andata perduta con tutto il resto delle sue cose (e Melchiorre Gerbino si rallegra di avere perso tutto, perché "Il mondo è dei papi, dei re e di chi non ha niente").


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