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 Melchiorre 'Paolo' Gerbino, direttore della rivista Mondo Beat - leader storico della Contestazione
di Melchiorre Paolo Gerbino
direttore della rivista Mondo Beat


Claudia Cernigoi, Giuseppe Casarrubea, Giovanni De Martino: la pochezza dei servizi segreti italiani.
"Dai Provos a Trapani, passando per Piazza Fontana" (replica di Melchiorre Gerbino).


Le spie Claudia Cernigoi,Giuseppe Casarrubea,Giovanni De Martino
Claudia Cernigoi, Giuseppe Casarrubea, Giovanni De Martino: tre esemplari dei servizi segreti italiani

Due agenti dei servizi segreti, Claudia Cernigoi di Trieste e Giuseppe Casarrubea di Partinico hanno pubblicato, contemporaneamente, l'articolo "Dai provos a Trapani, passando per Piazza Fontana" con cui, rispolverano il vecchio cliché degli "opposti estremismi" che colludevano contro la democrazia italiana, alludono a me, che sono stato il leader del Movimento Mondo Beat, come fossi stato io un estremista.
L'operazione congiunta di questi due svergognati è volta anche a presentare sotto buona luce Giovanni De Martino, spia del Vaticano e agente di collegamento tra Vaticano e Mossad, che io da decenni denuncio.
Qui il link all’articolo di Claudia Cernigoi Dai Provos a Trapani, passando per Piazza Fontana.
Qui la replica di Melchiorre Gerbino

Gli agenti dei servizi segreti italiani Claudia Cernigoi, Giuseppe Casarrubea, Gianni De Martino

Appunti di Melchiorre Gerbino sull’articolo dai "Dai provos a Trapani, passando per Piazza Fontana"
Sarò il più conciso possibile perché si ha a che fare con gentuzza di serie C, tali Claudia Cernigoi e Giovanni De Martino, e con Giuseppe Casarrubea che li supporta nel suo sito.
I tre lavorano per i servizi segreti, ma sono gentuzza del genere di quelli che pagano "donazioni" a Wikipedia per apparirci.
Falliti, tant’è che ognuno di essi si affretta a presentarsi come "storico", cosa che uno storico serio non fa.
Sono esseri umani repellenti e, dal momento che fanno di tutto per mettersi in mostra, si ha il diritto di critica e dire che sono repellenti.

Triste è la storia di Giovanni De Martino, sedicente Gianni De Martino, meglio conosciuto come Gianni De Pincopallino.
Uno sventurato che in tenera età veniva sodomizzato da preti salesiani suoi precettori: da lì la sua inversione sessuale, che egli va sbandierando ai quattro venti e la sua insania, che gli fa avere visioni di Gesù Finocchio e gli fa scrivere un trattato, "L'Uomo che Gesù amava", nella cui copertina mostra il maschio con cui Gesù s'intratteneva qui copertina e commenti dell'Autore. Ma il lato più penoso della vicenda, su cui il De Martino tace, è che i suoi genitori, che ovviamente si rendevano conto di come i salesiani lo sodomizzassero, erano acquiescenti. Si presume che al padre, ragioniere con un posticino in banca, i salesiani agevolassero avanzamenti di carriera. Miserie di aree sottosviluppate, quale appunto era allora la Provincia di Salerno.
Alla luce di ciò si può capire come Giovanni De Martino non abbia mai conosciuto parametri di dignità umana, se è vero che quelli cui guardava come riferimento, i salesiani, non ne avevano.
Dopo averlo sodomizzato nei suoi teneri anni, i salesiani lo avrebbero piegato a fare la spia, infiltrandolo prima in una sezione del Partito Comunista a Salerno. Poi, quando aveva 19 anni, lo fecero partire alla volta di Milano, e lì si sarebbe venuto a infiltrare nella Tendopoli di Mondo Beat, un mese prima che questa fosse distrutta dai militari.
Che ha fatto Giovanni De Martino dai tempi di Mondo Beat a oggi? Sempre la stessa cosa, l’agente e la spia del Vaticano. Talvolta in combutta con agenti del Mossad, come quando uno di essi, Patrick Lowie, patron delle Editions Biliki, lo presentava come " journaliste spécialiste de la culture arabe" nel tentativo di infiltrarlo in organizzazioni musulmane in Francia e in Belgio.
Le Editions Biliki le ho fatte chiudere io, avendole sputtanate come covo di spie. Lo stesso mi adopero a fare ora con "La Nuova Alabarda", che è pure un covo di spie.

Gianni De Martino sulle Alture del Golan, tra blindati e cannoni dell'esercito israeliano
(da documentazione giudiziaria)

Venendo ora a Claudia Cernigoi, leader de "La Nuova Alabarda", di costei io non riesco a sopportare nemmeno l’immagine fotografica. Quando la vedo sento l’odore di cavolo bollito che ruttavano certe donnone slave al tempo della Cortina di Ferro. Che ci posso fare se in fatto di donne sono aristocratico?
Affermo che evidentemente questa Claudia Cernigoi è un agente dei servizi segreti e una spia.
Commenterò a seguire passaggi dell’articolo "Dai provos a Trapani, passando per Piazza Fontana" da lei pubblicato.

Infine quest’altro esemplare, Giuseppe Casarrubea da Partinico, dei tre qui da me esposti é il più repellente.
A vederlo, io avverto il ribrezzo genetico che sento per certi sicilianuzzi (io sono siciliano) che si riducono come costui. Che fa costui? Il portaborse dei servizi segreti e della Mafia, che in Sicilia operano congiuntamente da quando il castellammarese Sergio Mattarella, capo della mafia siciliana per legge salica, ebbe assegnata nel Governo D’Alema la delega ai servizi segreti.

E VENEDO AL DUNQUE:
1 – Questi tre esseri repellenti, che mostrano la pochezza in cui versano i servizi segreti italiani (che, per meglio dire, son servizi segreti agli ordini del Vaticano, pagati dai contribuenti italiani) si sono coordinati tra di loro per propagare in rete lo scritto "Dai provos a Trapani, passando per Piazza Fontana", col quale tentano di stravolgere la storia di Mondo Beat e dei suoi retroscena, nell’intento di salvare l’immagine di uno di loro, ls spia a tutt’oggi impunita Giovanni De Martino.
Ebbene, la storia la scrive chi la fa, quella di Mondo Beat la scrivo io Storia di Mondo Beat

2 – Questi tre esseri repellenti vogliono far credere che la storia di Melchiorre Gerbino sia stata quella di uno colluso in vicende di "doppi estremismi" (estrema destra ed estrema sinistra che colludevano contro la democrazia italiana). Ad avallare questa tesi adducono il pretesto di come io trent’anni dopo i tempi di Mondo Beat abbia pubblicato il libro Area di Transito con "Asefi Terziaria" di Gianfranco Monti, casa editrice di orientamento politico di destra. Ma io, nella dedica a quel libro (libro sulla mia vita) scrissi che lo pubblicavo con una casa editrice di destra perché lo volevo dedicare ai giovani di Mondo Beat che provenivano da formazioni politiche di destra, e aggiunsi che mi accingevo a pubblicare un altro libro, questo sulla storia di Mondo Beat, con una casa editrice di sinistra, perché lo avrei dedicato ai giovani di Mondo Beat che provenivano da formazioni di sinistra, cosa che poi avrei fatto con l’Editrice Shake (I viaggi di Mel)

3 - L’editore Gianfranco Monti fu assassinato dai servizi segreti italiani agli ordini di Salvatore Spinello, il Luca Brasi di Karol Wojtyla, perché aveva pubblicato in Rete il mio saggio Il Bambino Gesù mi vuole terrone che sollevava interesse e polemiche (i contatti giornalieri della casa editrice erano triplicati in Rete, da 40 a 120) perché trattava temi scottanti quali la politica di Pio XII e l'omicidio di Giovanni Paolo I, presumibilmente avvelenato dal Generale dei gesuiti Pedro Arrupe.

Salvatore Spinello sarebbe stato a sua volta assassinato, per ordine del Vaticano stesso, perché non era riuscito ad eliminare me, ma era stato messo da me alla gogna col mio scritto Il Nanerottolo Romano che non può reggere il mondo con la spada

4 – Mauro Rostagno sarebbe stato ucciso per ordine dei gesuiti Ennio Pintacuda e Bartolomeo Sorge, che commissionarono l’omicidio ai loro discepoli Sergio Mattarella e Leoluca Orlando Cascio. Ciò perché Mauro Rostagno era dell’area socialista di Bettino Craxi, come lo era Melchiorre Gerbino, che avrebbe dovuto pure essere ucciso (ma riuscì a non farsi ammazzare). I due, Rostagno e Gerbino, che, per inciso, non si conoscevano benché vivessero a poca distanza geografica l’uno dall’alttro, avrebbero potuto orientare verso i socialisti qualche centinaio di voti dei comunisti allora in rotta, data la sconfitta dell’Unione Sovietica nella Guerra Fredda, voti che i gesuiti si adoperavano a loro volta a catturare, con la formazione politica La Rete, da essi creata allo scopo. Quelle centinaia di voti che Rostagno e Gerbino avrebbero potuto orientare verso i socialisti, avrebbero fatto scattare, in una circoscrizione elettorale della Provincia di Trapani, il quoziente per l’elezione di un deputato in più di area socialista (sottraendone uno all’area clericale). Perciò la pianificazione dei loro omicidi.

5 – Infine, la bomba nella Banca dell’Agricoltura a Piazza Fontana a Milano l'avrebbe messa Antonio Sottosanti, Nino il Fascista, e lo si sarebbe saputo la stessa sera della strage, e pochi giorni dopo si sarebbe capito che avevano arrestato a Pietro Valpreda perché era sosia di Sottosanti, cosicché si potesse fare il trucchetto dello scambio di persona. Ma, dopo 50 anni di processi con cui si sarebbero sollevati enormi polveroni mediatici, sarebbero stati condannati i parenti delle vittime della strage a pagare le spese giudiziarie (come a sentenziare: "Su, non state a rompere ancora i coglioni a causa della morte dei parenti vostri!"). I pagliacci italiani sono famosi nel mondo, e massimamente quelli con le parrucche.

E per concludere, Melchiorre Gerbino auspicava che al più presto Giovanni De Martino potesse rilasciare un’intervista sulla sua vita all’Iranian Press; sollecitava vivamente Claudia Cernigoi a farsi assegnare un carminativo dal farmacista; allertava Giuseppe Casarrubea da Partinico a tenere la bocca chiusa, perché non finisse con una pietra in bocca. E mollava a tutti e tre uno storico calcio in culo.


Nota.
Nel bel mezzo di aspre polemiche e di preparativi con cui Giuseppe Casarrubea si riproponeva di trascinare Melchiorre Gerbino in tribunale, Casarrubea improvvisamente è morto, né si sa di che, perché non è stata fatta l'autopsia.
Alla morte siamo soggetti tutti, né la morte cambia la realtà di quello che siamo stati in vita.
In vita, Giuseppe Casarrubea non si è comportato da storico nei riguardi di Melchiorre Gerbno, ma da impostore e mascalzone, e per Melchiorre Gerbino tale egli rimane anche in morte

Pinuzzu-porta-pizzini
Giuseppe Casarrubea, imposture ad usum Delphini.


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